Contenuti efficaci e sostenibili.

Una lettera breve in tre atti. Un po’ una preghiera.

Che i contenuti siano sostenibili per le risorse.

Che tengano conto delle persone che ci lavorano, dei tool, del budget, del ritmo, delle scadenze e degli impegni. Delle magagne, se ci sono. Delle risacche, se ci sono. Dei tempi stretti, e quelli ci sono sempre.

Per questo, sostenibilità vuol dire pianificazione. Vuol dire un progetto che non è una bellissima cattedrale nel deserto o l’impresa figlia di un momento di follia. Vuol dire starci dentro senza avere l’acqua alla gola. Vuol dire lavorare meglio. Vuol dire saper coltivare, e sì, lo sappiamo che suona strano. Ma è l’inizio. E coltivare è una bellissima parola.

Che i contenuti siano sostenibili nel tempo.

Che non rispondano unicamente ai trending topic, alle stagionalità, ai temi di attualità. Ma, una volta pubblicati, che possano essere mantenuti, conservati, arricchiti. Pensa ai tuoi contenuti come al lievito madre: dàgli zucchero, rinfrescalo, ricambialo. Quei contenuti possono dare dei meravigliosi frutti anche anni dopo la loro prima messa online – ma occorre pazienza e la giusta visione.

Qui sostenibilità vuol dire cura. Vuol dire riuscire a progettare un contenuto per il blog o un testo per il sito permettendo che possa essere aggiornato e crescere in modo omogeneo ed efficace nel tempo. Vuol dire guardare al futuro in prospettiva. Vuol dire evitare rischi di dispersione. E ancora.

Che i contenuti siano sostenibili per tutti.

Che vadano oltre il rumore di fondo e non inquinino. Che siano meno – perché la riduzione è la chiave dell’agire sostenibile su larga scala: meno duplicati, meno lavoro ripetitivo, meno la stessa fuffa.

Qui sostenibilità vuol dire ecosistema. Vuol dire avere un’etica. Vuol dire avere un campo sicuro su cui muoversi. Vuol dire creare un contenuto rilevante, che intrattenga e che dia delle risposte – quelle di cui le persone hanno bisogno. Vuol dire, in piccolo, provocare un cambiamento, e poi, un’azione.

Vale la pena? Ti chiederai.

Noi rispondiamo come Pascal quando parla della scommessa della fede. In caso di sconfitta, non avrai perso niente; in caso di vittoria, il premio sarà immenso.

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