Nel lavoro di creativi un argomento da tenere in considerazione è la divergenza. La capacità mentale di produrre diverse strade e possibilità per risolvere un problema, evitarlo, moltiplicare le soluzioni, che potrebbero essere tutte o quasi corrette. È più in generale il pensiero divergente, dove non c’è un’unica soluzione per un unico problema.

La prima volta che si parla del pensiero divergente è negli anni Cinquanta grazie a J.P. Guilford che lo teorizza nel suo articolo Creativity nell’American Psychologist contrapponendolo al pensiero convergente. 

Il pensiero divergente va coltivato

Per coltivare il pensiero divergente (anche la creatività e le strade che devono percorrere la nostra mente devono essere tenute sgombre e irrorate di sale e percorse, devono essere allenate) occorre elasticità, flessibilità, apertura mentale, essere aperti all’alternativa, originalità, lontana da stereotipi e strade facili da percorrere. Occorrere prendere vicoli e sensi unici, non tangenziali, occorre perdersi nella campagna, invece che vegetare sulle autostrade, occorrono alternative, disparate, energiche, possibili e apparentemente impossibili, occorre autentica curiosità.

pensiero divergente e creatività - web agency mantova

Conformismo e convergenze

Esempi.

  • Come stai? Tutto bene grazie. E tu? / Tutto bene anche io.
  • Come hai passato le feste? / Bene grazie, e tu?
  • Auguri di un felicissimo nuovo anno! / Grazie anche a te!
  • Mi stanno bene questi orecchini? / Benissimo amore!
  • Ti dà fastidio se accendo l’aria condizionata? / No no, fai pure, figurati!
  • Vi va se facciamo un antipasto per tutti? / Sì, anche per me va bene
  • Etc.

Sentimenti / intenzioni / paure.

  • Conformismo
  • Educazione all’uniformità
  • Paura del gruppo
  • Paura dell’identificazione come divergente
  • Noncuranza reciproca
  • Animalismo ipersociale
  • Istituzione educativa allenatissima
  • Facilità
  • Pensiero lineare
  • “Verso un sicuro approdo”
  • Rigidità
  • Stitichezza cerebrale

Non sono solo le risposte, forse è la capacità di fare domande

Mettere in moto i processi mentali divergenti porta a fare domande insolite, divergenti, (ma dai non si chiedono quelle cose!), la mente suggerisce a ruota libera, la mente seleziona, la bocca parla, propone, curiosa, apre casi irrisolti, inventa equazioni che non sa ancora se può risolvere, apre scenari, simula strade, immagina impatti.

Il pensiero divergente fa surf tra i due emisferi, destro (creativo) e sinistro (logico). Nella convergenza il cervello è una scena del delitto solo per chi non porta il distintivo.

Creatività e pensiero divergente: per cosa lo usiamo?

Dove serve essere non arroccati, nel processo di strategia, di naming, di payoff, di identità visuale, dove si esplorano campi disabitati e inesplorati, si cercano, si trovano, si danno nomi e solchi a nuove strade.

La definizione di creatività

Eh no, mio caro.

La scuola

La scuola distrugge solo chi vuole farsi distruggere, ritto in piedi, sull’attenti oppure dormiente, sul libro.

Ma non si tratta di fare i furbi. Si tratta di accogliere, elaborare pensieri autonomi, scrivere note a margine, alzare la mano nel silenzio, salire sui banchi, “oh miei Capitani”.

Let it happen

When it happens, when it happens

quando accade, quando accade

(I won’t be holding on)

(non mi tratterrò a nulla)

So let it happen, let it happen

Quindi lascia che accada, lascia che accada

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