Dopo il perché, gli uomini del come, che lo rendono possibile

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Quando c’è la consapevolezza del perché di un Brand, espresso di solito dal suo leader, la visione è chiara e sa ispirare, come dice l’esperto di comunicazione Simon Sinek.

E poi?

Dopo il perché deve subentrare altro: il come

Ci sono quindi gli uomini o le donne del perché e gli uomini o le donne del come, coloro che trasformano il perché in azioni concrete e programmi, coloro che rendono possibile il perché.

Martin Luther King aveva il suo perché, aveva un sogno (I have a dream), ma aveva anche gli uomini del come: Ralph Abernathy.

Steve Jobs era un uomo di perché, Jony Ive e Tim Cook erano gli uomini del come.

Walt Disney era l’uomo che aveva il sogno, il fratello Roy era il suo passaporto per il come.

Gli uomini del come spesso agiscono all’ombra del leader, e preferiscono per scelta muoversi in questa dimensione, dietro le quinte, perché altrimenti non potrebbero fare ciò che riescono a fare, trasformare i sogni in solide realtà, trasformare i perché in come.

Questo cosa ci ricorda? 

La necessità di circondarci di persone e collaboratori che condividano la nostra stessa visione.

Gli uomini del come fidelizzano anche i più pragmatici, convincono anche i più scettici con fatti e azioni, costruiscono un percorso, passo dopo passo, per raggiungere l’obiettivo.

Sono concreti, affidabili, strategici, efficienti, disposti al sacrificio.

Quindi non basta avere un perché. Non basta sapere come raggiungere obiettivi se non sono chiari.

“Perché e come” devono lavorare in simbiosi, a stretto contatto, il come deve essere la traduzione fedele del perché e il perché deve essere la motivazione del come, solo così si potrà raggiungere un cosa, i cosa che resistono al tempo perché sono parte di qualcosa di più grande, di monolitico, visionario e organizzato.

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