C’è stato un tempo in cui, sul web, potevi metterci tutto e tutto risultava bello ed efficace. Erano i primordi e c’era fretta di mettere il piede online, prima che qualcuno ci rubasse il posto. Ma adesso questo tempo è finito.

Poi è arrivato il tempo in cui, sul web, dovevi metterci solo contenuti divertenti e solo così saresti risultato bello ed efficace. Eravamo nella fase in cui online bisognava essere diversi da quanto ci veniva offerto offline, bisognava intrattenere facendo finta di non prendersi troppo sul serio. E anche questo tempo è finito.

Poi il web è diventato un posto pieno zeppo di persone che volevano venderci qualunque cosa senza sforzo e con il massimo guadagno, per cui siamo stati rimpinzati di pubblicità su pubblicità su pubblicità. E ogni pubblicità aveva lo stesso identico linguaggio. Questo tempo non è ancora passato, purtroppo, ma si sta saturando.

La ricerca dell’autenticità

E, siccome si sta saturando, accade che le persone sono sempre più assuefatte alle pubblicità: non le vedono più, le saltano a più pari, sono diffidenti.

Per ovviare a ciò, c’è chi consiglia di fare una comunicazione molto casereccia: immagini di prodotto sgranate, inquadrate male, errori nei testi pubblicitari, link corrotti, insomma, tutto quanto induca le persone a pensare che il contenuto che si trovano davanti non è pubblicizzato da un’agenzia o da un professionista della comunicazione online, ma è un tentativo virtuoso, quasi eroico, di un umile commerciante che sta provando a farsi strada da solo in questa giungla che è il web.

A volte è davvero così. Ma spesso no.

Ci sono agenzie e professionisti che fanno di tutto per far sembrare la comunicazione più autentica possibile. E questo è encomiabile.

Autentico non vuol dire sciatto

Il problema, però, nasce dal fatto che ‘autentico’ non vuol dire ‘sciatto’. Una comunicazione autentica non deve avere contenuti di scarsa qualità, perché ogni contenuto prodotto rifletterà sempre e comunque sia chi lo propone che il messaggio/prodotto che veicola.

Promuovere una comunicazione autentica, che parla alle persone è giusto, giustissimo; ma farlo in maniera trasandata e malandata racchiude in sé un non detto che è pericoloso: presuppone considerare trasandate e malandate le persone stesse – sminuirle e mancar loro di rispetto.

L’autenticità si trasmette attraverso la coerenza con sé stessi – senza tralasciare la qualità del prodotto, del messaggio, della comunicazione.

 

bellezza porta con sé rispetto

Farsi aiutare a comunicare vuol dire aversi a cuore

Non c’è niente di male a far vedere che c’è un’agenzia o un professionista che ci aiuta a comunicare meglio, non vuol dire essere meno autentici; vuol dire avere rispetto delle persone a cui ci rivolgiamo e comunicare con loro in maniera bella e rispettosa, con garbo e bellezza.

Farsi aiutare a comunicare meglio, vuol dire avere a cuore il tuo business, la tua persona e le persone che entrano in contatto con te e la tua azienda. Vuol dire aver voglia di ribellarsi dalla sciatteria imperante, voler emergere dall’immondezzaio che è diventato il web: contenuti brutti, siti web tutti uguali, e-commerce che non funzionano, User Experience che va a farsi benedire, profili social lasciati lì a prender polvere digitale e oblio.

Ecco, farsi aiutare a comunicare meglio vuol dire credere nella bellezza. E credere nella bellezza vuol dire non uniformarsi, andare contro la sciatteria, avere a cuore qualcosa e qualcuno.

Dostoevskij sosteneva che «la bellezza salverà il mondo». È vero. E lo farà perché la bellezza porta con sé il rispetto.

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