Quando si progetta un’esperienza online, ci si trova a ragionare molto sugli strumenti e moltissimo sulle persone.

Per fare buon marketing bisogna considerare molto seriamente le intenzioni di ricerca e il percorso compiuto da ogni persona, quello che chiamiamo customer journey e che si articola in momenti: consapevolezza, considerazione, scelta, acquisto, fedeltà al brand (il sogno di tutti).

Per fare un marketing migliore dobbiamo considerare che il percorso di ricerca di ogni cliente non è lineare, perché le persone restringono e allargano le loro ricerche in modo sempre più consapevole e meno prevedibile: lo possono fare perché i mezzi digitali che hanno a disposizione lo permettono.

Gli altri siamo noi

Quelle persone sei tu, sono io, siamo noi, sono i nostri familiari, i conoscenti, i vicini di casa, i clienti. Lo vediamo ogni giorno: per scelta, per abitudine e per comodità ci rivolgiamo con fiducia ai nostri dispositivi e cerchiamo risposte. Dove trovo un filtro decalcificante per la macchina del caffè? Gli occhiali con la protezione per la luce blu funzionano? C’è un bistrot vegetariano qui vicino? Durante la ricerca ogni persona esprime intenzioni, attua ragionamenti, compie scelte in modo più o meno sofisticato, ma indubbiamente unico.

Non ci limitiamo a cercare qualcosa e a prendere per buono il primo risultato che troviamo: il bisogno di informazioni è vorticoso, perché sappiamo che possiamo trovarle. Sempre più spesso sommiamo alle ricerche altre ricerche, proviamo a precisare le nostre intenzioni, scendiamo in profondità per padroneggiare un tema (che si tratti di un cosmetico, una caffettiera, una credenza) e poi torniamo a digitare nuove domande per scegliere il prodotto o il brand che può risolvere il nostro problema.

Non è finita qui. Le ricerche non si fermano al momento dell’acquisto, ma spesso proseguono nel post vendita, quando abbiamo bisogno di una miriade di altre informazioni connesse: se ho acquistato un volo che parte dall’aeroporto di Venezia, probabilmente cercherò informazioni sui parcheggi, sul bagaglio a mano, sugli sconti del duty-free e sul check-in online (soprattutto se sono una persona un po’ ansiosa oppure se non ho nessuna intenzione di perdere tempo).

Sfide da considerare e soluzioni da progettare

La consapevolezza crescente delle persone è una delle urgenze da considerare, proprio come l’intelligenza del cliente. L’idea di un percorso di acquisto sempre più articolato e personale può sembrare un grosso problema: è complesso, implica un numero imprecisato di variabili, ci presenta clienti sempre più esigenti e preparati, bisogna pensare a troppe cose. È complesso ma è anche una grande opportunità per professionisti e aziende che vogliono differenziarsi. (lo suggerisce anche Google, con i dati alla mano).

Pensaci bene: è una prospettiva entusiasmante. Significa che puoi moltiplicare i punti di contatto con le persone che hanno bisogno di te e che tali punti di collisione e sovrapposizione vanno progettati in modo sempre più utile, strategico e creativo.

Per noi questo vuol dire:

  • conoscere più a fondo i bisogni delle persone per cui progettiamo un’esperienza
  • aiutarti a costruire contenuti utili e davvero rilevanti per i tuoi clienti
  • rispondere alla sfida della complessità con la competenza.

Lo facciamo lavorando in team, perché abbiamo bisogno di far dialogare conoscenze diverse e perché con un cervello collettivo si ragiona meglio, soprattutto sulle persone.

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